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너무나 인간적인: 연출가 죠반니 프란치가 피에트로와 에마누엘레 오를란디의 이야기를 연극으로 올린다

Dei troppo umani: Giovanni Franci porta a teatro la storia di Pietro ed Emanuela Orlandi
발행일 발행호수 2640

다음은 예술, 디자인, 건축, 연극 등 문화 플랫폼 엑시바트(Exibart)에 실린 4월 18일 자 기사를 요약․정리한 것입니다.

교황, 각종 성인, 대주교, 성직자, 아첨꾼들이 판치는 광대극이자 은행가, 범죄자, 망상가, 사기꾼, 협박범들의 거짓과 진실이 뒤섞인 섬뜩한 춤판이다. 있을 수 없는 일이다. 왜냐하면 진실은 분리될 수 없는 하나의 완전체이기 때문이다. 가톨릭 교회는 40년 동안 진실이 드러나지 않기를 바랐고 정부는 모른 체 했다. 신부들은 교회 조직 안에서 침묵했다. 교황 선출 방식처럼 드러낼 수 없는 비밀이 되어 버렸다.

매우 재능있는 배우 발레리오 디 베네데토는 이 대사를 통해 수 세기 동안 바티칸 역사서에 숨겨져 있던 많은 그리스 비극 중 하나를 목소리로 표현한다. 영혼을 뒤흔드는 비극으로 뭉친 고위 계급 인간과 신들의 이야기가 시간이 지나 다시 반복되는 이야기의 전형이다.

그는 그리스 신화 속 제우스의 난봉 행각을 들려주며 그의 행각이 우화나 신화가 되어 아름다운 대리석 조각으로 미화된 작품들에 대해 제우스의 범죄 또는 죄악이라 불러야 한다고 말한다. 이 연극은 세계에서 가장 작고 오래된 막강한 권력을 가진 도시 국가 바티칸에 맞서는 고발극으로 그곳에서 일어나는 종교적 비밀의 지하 세계로 관객들을 빠져들게 한다.

조반니 프란치가 각본 및 감독을 맡고 발레리오 디 베네데토와 함께한 “피에트로 오를란디, 프라텔로” 연극은 4월 18일 목요일 로마의 ‘테아트로 디 빌라 라짜로니’ 극장에서 공연될 예정이다.

조반니 프란치가 각본 및 감독을 맡고 발레리오 디 베네데토와 함께한 “피에트로 오를란디, 프라텔로” 연극

프란치는 이러한 유형의 극작법에 익숙하다. ‘바라니 사건’을 바탕으로 한 그의 작품 ‘레페토 케 파’ 와 ‘일 카소 에스테르만’을 연출한 바 있다. 이탈리아 역사상 가장 어두운 사건 중 하나를 다룬 ‘스탠드업 비극’인 “피에트로 오를란디, 프라텔로”는 단막극이다. 프란치는 이 연극에 대해 이렇게 말한다. “이 공연은 2년 전 12월에 피에트로 오를란디와 저의 만남을 다룬 이야기입니다. 우리는 피에트로의 고향 근처 보르고 피오에 있는 카페에서 만나기로 했습니다. 그가 들어오는 것을 보자마자 강렬한 느낌을 받았고, 이 사람은 내가 태어날 때부터 여동생 실종에 대한 진실을 찾고 있었다는 생각이 들었습니다. 이 연극은 제가 느꼈던 강렬한 충격에 대한 설명입니다. 제 기억 속에 자리 잡은 피에트로의 이야기이며, 시간이 지나면서 제 양심에 의해 재구성되어 약간의 상상력과 혼합된 이야기입니다.”

이 사건에 관심을 갖게 된 이유는 무엇인가요? 그리고 왜 이 사건을 연극으로 올려야 한다는 절박함을 느꼈나요?

이 사건은 의심할 여지 없이 이탈리아 역사상 가장 암울하고 무서운 사건 중 하나이며 그 상처는 40년이 지난 지금도 여전히 아물지 않고 있습니다. 교황청, 국제 테러리즘, 세계적인 비밀 정보기관, 마피아, 조직범죄, 이탈리아 국가가 연루된 사건입니다. 이런 이야기를 만들어 낸다는 것은 터무니없고 불가능해 보일지 모르지만, 그것은 모두 끔찍한 사실입니다. 그리고 전혀 예상치 못한 방향과 목적지를 갖게 되면서 하루아침에 인생이 바뀐 피에트로가 있습니다. 40년 동안 조금도 물러서지 않고 끈질기게 누이의 실종에 대한 진실을 찾아온 한 남자. 그의 입장을 생각하자면 우리는 그가 이 진실게임을 포기하는 것이 차라리 나을 것이라고 생각할 것입니다.

무대 위에 이름과 성이 적혀있는, 이 정도로 적나라하게 솔직하고 용기 있는 공연을 제작하는 것이 얼마나 어려웠나요?

이 공연을 쉽게 제작할 수 있었던 것은 바로 정직과 용기였다고 생각합니다. 이 이야기에서는 타협을 추구할 수 없습니다. 피에트로 자신은 결코 타협하지 않았으며, 저는 단지 그의 입장에서 생각했을 뿐입니다. 몹시 어두운 이야기지만 피에트로는 매우 강한 빛입니다. 그의 말을 듣는 것만으로 항상 지나치게 혼란스러운 방식으로 전해졌던 이야기를 명확히 하는 것이 가능했습니다. 시간이 지날수록 사건을 희석하거나 왜곡하려는 의도를 가진 목소리가 높아질 것이기 때문입니다.

피에트로 오를란디와 함께 일한 후 그에 대해 어떻게 생각하시나요?

피에트로는 제 연극의 주인공입니다. 그는 의심할 여지 없이 이 시대의 영웅입니다. 그의 이야기는 서사적이고 비극적입니다. 철학적으로 그는 ‘만약’과 ‘그러나’ 없이 진실을 끊임없이 추구하는 인간의 상징입니다. 나는 우리의 만남, 그의 준비된 자세, 그의 성실함, 그의 확고함, 그의 자제력에 대한 아름다운 기억을 간직하고 있습니다.

왜 비방 캠페인이 그에게는 효과가 없었던 것 같나요?

거짓 주장, 암시, 허위 진술에 근거했기 때문입니다. 피에트로는 항상 명확하게 말했습니다. 이러한 명확성은 여론을 혼란스럽게 하는 추론이나 거짓말로 이길 수 없습니다. 비방 캠페인은 더 이상 작동하지 않는 낡은 게임이에요.

2천년 동안 언론 조작, 서류 조작, 배후 조종에 대한 경험을 갖고 있는 국가 바티칸에 비하면 계란으로 바위 깨기라는 생각을 해보진 않았나요? 그냥 내버려두면 될 텐데, 누가 나한테 강요한 것도 아닌데 라는 생각을 해본 적은 없나요?

많은 사람들이 나에게 말했습니다. “내버려둬. 누가 하라고 했어?” 이 모든 경고와 권고는 오히려 내가 이 이야기를 다루는데 더 큰 열정을 불러오는 결과를 가져왔습니다.

피에트로 오를란디에게서 받은 자료만 사용했나요? 아니면 이번에도 현대판 셜록 홈즈처럼 행동했나요?

나는 홈즈와의 비교를 좋아하는데, 공연의 한 장면에서 ‘불가능을 제외하고 나면 남는 것이 아무리 있을법하지 않아 보여도 진실일 수 있다’는 셜록 홈즈 시리즈 ‘주홍색 연구’의 유명한 격언을 인용했습니다. 특히 바티칸, 바티칸 은행, 암브로시아노 은행의 금융 참사, 프리메이슨 롯지와의 연관성, 조직범죄, 이탈리아 국가, 교황 요한 바오로 2세의 정치와 관련된 많은 자료는 저의 이전 공연인 ‘에스터만 사건’을 위해 연구했던 것들입니다. 이번에는 더 많은 준비를 하고 시작했습니다.

당신의 글을 자체 검열해 보셨나요?

절대로. 이 이야기는 극도의 용기를 가지고 명확하게 이야기하거나 그대로 두는 것이 좋습니다.


Dei troppo umani: Giovanni Franci porta a teatro la storia di Pietro ed Emanuela Orlandi

2024. 4. 18 /TEATRO / di Alessia de Antoniis

Un carosello papi, di santi, di monsignori, di eccellenze e di ruffiani. Una danza macabra di banchieri, di criminali, di mitomani, di rebus, di ricatti, di mezze verità. Ossimoro impossibile, perché la verità è una, tutta intera e indivisibile. Un affare di Chiesa, di Stato e di mafia. Una Chiesa che in quarant’anni ha sempre preferito non fare luce, uno Stato che ha fatto finta di non sentire e una mafia che, per vocazione, resta in silenzio. Un segreto inconfessabile extra omnes.

Con queste parole un bravissimo Valerio Di Benedetto dà voce a una delle tante tragedie greche che da secoli e secoli si nascondono nei libri di storie vaticane. Quelle storie che parlano di uomini d’alto rango e di dèi, accomunati da una tragedia che scuote gli animi, che si ripete nel tempo divenendo archetipica. Una di quelle storie che si è provato a raccontare come gli stupri di Zeus, trasformati in favole e miti, in gruppi marmorei di ineguagliabile bellezza. Ma che andrebbero chiamati col loro nome: reati. O meglio: peccati. Uno spettacolo di denuncia, di resistenza. Una pièce che ipnotizza lo spettatore, lo trascina nelle sacre segrete, negli inferi, della Città-Stato più antica, piccola e potente al mondo.
Sarà in scena giovedì, 18 aprile, al Teatro di Villa Lazzaroni a Roma lo spettacolo Pietro Orlandi, Fratello, scritto e diretto da Giovanni Franci, con Valerio Di Benedetto.

Franci non è nuovo a questo tipo di drammaturgia: suoi L’Effetto che fa, tratto dal caso Varani, e Il caso Estermann. Un atto unico serrato, una “stand up tragedy” che affronta uno degli eventi più oscuri che hanno attraversato la storia del nostro Paese. Questo spettacolo – racconta Franci – è «Il resoconto di un incontro avvenuto tra me e Pietro Orlandi a dicembre di due anni fa. Ci siamo dati appuntamento in un bar “da quelle parti”, come mi ha scritto lui, ovvero a Borgo Pio, a due passi dalla sua casa natale. Appena l’ho visto entrare ho avuto una vertigine, ho pensato: quest’uomo sta cercando la verità sulla scomparsa di sua sorella da quando io sono nato. Questo spettacolo è il resoconto di una vertigine. È il racconto di Pietro, sedimentato nella mia memoria, rielaborato col tempo dalla mia coscienza, infine impastato con l’immaginazione.

Perché ti sei interessato a questo caso? E perché hai sentito l’urgenza di portarlo in teatro?
Senza dubbio, è uno dei casi più bui e spaventosi che abbiano attraversato la storia del nostro Paese come una ferita, una ferita che a distanza di quarant’anni è ancora aperta e fa male. È un caso che vede coinvolti la Santa Sede, il terrorismo internazionale, i servizi segreti di mezzo mondo, la mafia, la criminalità organizzata e lo Stato Italiano. Ad inventarsela, una storia del genere, rischierebbe di sembrare assurda ed impossibile, eppure è tutto terribilmente vero. Poi c’è Pietro, un fratello, la cui vita è cambiata da un giorno all’altro, prendendo una direzione e uno scopo assolutamente inaspettati. Un uomo che da quarant’anni cerca la verità sulla scomparsa di sua sorella, ostinatamente e senza aver mai mostrato il minimo cedimento. E mettendoci nei suoi panni, capiremo che di motivi per cedere gliene sono stati offerti molti.

Quanto è stato difficile realizzare uno spettacolo così sfacciatamente onesto e coraggioso, con tanto di nomi e cognomi scritti sul palco?
Credo che proprio l’onestà e il coraggio abbiano reso semplice la realizzazione di questo spettacolo. Non si possono cercare compromessi in questa storia, lo stesso Pietro non è mai sceso a compromessi ed io mi sono semplicemente messo nei suoi panni. È una storia terribilmente buia, ma Pietro è una luce fortissima; solo ascoltandolo è stato possibile fare chiarezza in questa storia che è sempre stata raccontata in maniera troppo confusa, perché nel corso del tempo, probabilmente, si è dato troppo spazio a voci che avevano l’unica intenzione di confondere ulteriormente le acque o di mettersi in mostra.

Pietro Orlandi: che idea hai di lui dopo averci lavorato insieme?
Pietro è l’eroe del mio spettacolo. È senza dubbio un eroe contemporaneo. La sua storia è epica e tragica. Filosoficamente è il simbolo dell’uomo alla costante ricerca della verità, senza se e senza ma. Conservo un ricordo bellissimo dei nostri incontri, la sua disponibilità, la sua sincerità, la sua fermezza, la sua misura.

Perché la macchina del fango con lui non sembra aver funzionato?
Perché si è basata su argomentazioni false, su insinuazioni e travisamenti. Pietro parla chiaro, ha sempre parlato chiaro. A questa chiarezza non si può rispondere con illazioni e menzogne, col solo scopo di confondere l’opinione pubblica; è un vecchio gioco che non funziona più.

Rispetto a uno Stato che ha alle spalle duemila anni di esperienza nella manipolazione mediatica, dossieraggio e depistaggio, non ti sei sentito microscopico? Pietro è mosso da legami familiari. Tu hai mai pensato: lascio stare, ma chi me l’ha fatto fare?
Devo dire che in molti mi hanno detto: lascia stare, ma chi te lo fa fare…. Probabilmente, tutti questi avvertimenti e raccomandazioni hanno avuto l’unico esito di spingermi con maggiore slancio ad occuparmi di questa storia.

Hai utilizzato solo il materiale che ti è arrivato da Pietro Orlandi o anche stavolta ti sei mosso come un moderno Sherlock Holmes?
Mi piace questo paragone con Holmes, in un momento dello spettacolo cito una sua famosa massima, da Uno Studio in Rosso: “Quando hai escluso l’impossibile, quello che resta, per quanto improbabile, non può essere che la verità”. Diciamo che molto materiale, in particolare quello riguardante il Vaticano, la banca vaticana, il disastro finanziario del Banco Ambrosiano, i legami con le logge massoniche, con la criminalità organizzata, con lo Stato Italiano, la politica di Wojtyla… li avevo studiati per il mio precedente spettacolo “Il Caso Esterman”. Insomma, questa volta sono partito con una preparazione maggiore.

Ti sei autocensurato nella scrittura?
Mai, questa storia o la si racconta con estremo coraggio e chiarezza o è meglio lasciar perdere.

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